Partiamo dalla constatazione che tendiamo ad apprezzare di più le persone che si aprono a noi, che tendiamo ad aprirci di più a chi ci piace, e che quando comunichiamo, preferiamo farlo con chi a sua volta ha piacere nel farlo con noi.
Se a questo aggiungiamo il fatto che per farlo abbiamo a disposizione, da circa un ventennio, dei mezzi come i social media, la formula è completa per dare il suo risultato.
Per chi associa il termine "social media" a realtà come Facebook, Instagram, Twitter, deve sapere che la storia di questi giganti digitali nasce qualche anno prima, sul finire degli anni Novanta. È del 1997 infatti quello che viene generalmente considerato il primo social media nella storia, denominato SixDegrees, realizzato per permettere agli utenti di creare un profilo personale e di interagire con una serie di contatti creata all’interno del social. Da qui è iniziata man mano un’evoluzione di queste nuove piattaforme, che ha visto la nascita di siti come Friendster, nato nel 2002 con lo scopo di allargare il numero di conoscenze e amicizie degli utenti, o come MySpace, apparso nel 2003 con la novità di poter personalizzare il proprio profilo e di poter condividere file audio e video. L’ascesa è stata piuttosto rapida, tanto che nel 2004 arriviamo al "social dei social": Facebook. Nato all’interno di un ambiente privato come Harvard e destinato inizialmente a strette nicchie di persone, Facebook nel giro di pochi anni ha aperto le proprie porte e si è espanso a livello globale, raggiungendo cifre di utenti registrati ma viste fino a quel momento, ai quali permette non solo di creare e condividere nuovi contenuti, ma di tessere nuove relazioni proprio tramite questi stessi contenuti. Basta pensare ad azioni che oggi sono ormai perfettamente naturalizzate, come il mettere "like", scrivere un commento, "taggare" qualcuno in una foto. Tutti gesti che hanno un solo obiettivo primario: allargare la cerchia delle proprie conoscenze. Presto si uniscono gli altri importanti attori sulla scena globale. Youtube, nato nel 2005, permette la creazione, pubblicazione e condivisione di video, commentabili e anche votabili.
Twitter, nato nel 2006 come sito di microblogging per eccellenza, vede gli utenti coinvolti in una continua creazione di messaggi immediati (fino a non molto tempo fa con un limite massimo di 140 caratteri), da commentare o da condividere, su qualsiasi evento riguardante ogni angolo del mondo.
Per non parlare di Instagram, il social media creato nel 2010 che fa delle immagini e dei video il perno intorno a cui ruotano tutti i contatti tra gli utenti.
Questo sia tramite la pubblicazione di post, in cui oggi più che mai contano la qualità della foto e l’apprezzamento verso ciò che viene raffigurato (si pensi all’ultimo cambiamento che ha tolto la visibilità dei "like" agli altri utenti), sia tramite le famigerate "storie", con cui mostrarsi ai propri "follower" anche nelle azioni più banali della vita quotidiana o tramite cui sviluppare con loro un contatto molto più diretto.
Grazie all’immediatezza, alla semplicità e all’apertura che questi moderni sistemi di comunicazione digitali garantiscono, possediamo oggi possibilità di creare relazioni di qualsiasi genere infinitamente potenziate rispetto al passato.
Lo "sharing", l’attività di condivisione che si ramifica ogni giorno sempre di più tra i profili degli utenti e che rappresenta di fatto l’attività più radicalizzata dei social media, permette di amplificare in poche e semplici mosse la rete dei contatti con cui un individuo interagisce, allargando così il suo orizzonte di riferimento e facendolo subentrare costantemente in micro-realtà sempre nuove e diverse.
Quanti utenti ogni giorno scoprono, visitando profili o pagine di ogni tipo, nuovi prodotti, o in quanti decidono di partecipare a eventi di cui non erano a conoscenza ma che hanno visto tramite la home di Facebook, o ancora in quanti, cliccando il link di un post condiviso da un loro "amico", si informano su catastrofi naturali avvenute anche solo qualche manciata di minuti precedente?
Questi sono soltanto alcuni dei risvolti positivi che le piattaforme social possono offrire a coloro che decidono di affacciarsi e iniziare a interagire in queste realtà online.
Sia soggetti come individui singoli, sia soggetti pubblici, come aziende, organizzazioni nazionali o internazionali, professionisti di qualsiasi settore, e via dicendo. Non stupisce più infatti il perché e il come social media come Facebook e Instagram siano sempre più popolati anche da pagine ufficiali di realtà e imprese di ogni tipo, che giornalmente si impegnano nello stipulare e mantenere contatti con una platea di persone via via sempre più ampia.
Così come non stupisce allora che, proprio per questo motivo, negli ultimi anni si sono sviluppate figure professioniste ed esperte che si occupano di creare e gestire al meglio profili e pagine social per conto di soggetti singoli, enti privati o pubblici, aziende commerciali e così via, al fine di garantire loro una costante visibilità, una notorietà accresciuta, un’interazione diretta con gli utenti e una produttività via via in salita. In poche parole l’attività che oggi definiamo Social Media Marketing.
I Social Media Manager partono da una consapevolezza ben precisa: la necessità, in un mercato odierno estremamente variegato ma sempre più saturo, di sapersi distinguere, di saper trovare il giusto canale di accesso con cui aprirsi ad un pubblico da fidelizzare. Grazie alle aperture verso gruppi di persone anche geograficamente lontani, ogni attività ha la possibilità di trovare nuovi potenziali clienti a cui mostrare - in modo specifico e targettizzato - i propri prodotti, servizi o offerte.
I Social Media Manager sono quindi figure specializzare nell’ideazione e nella realizzazione di strategie social personalizzate e fatte su misura, in base alle esigenze e ai desideri che il singolo utente o la realtà collettiva vuole raggiungere. Ed è proprio questo che Lab 606 offre.
Con l’obiettivo di voler affiancare i nostri clienti da figure di esperti di vario settore nella realizzazione dei progetti, nel nostro team esperti e ben preparati Social Media Manager sono pronti ad aiutare coloro che desiderano presentarsi e farsi conoscere attraverso i canali social nel modo corretto, che hanno come obiettivo aumentare la propria rete di connessioni, con il fine ultimo di veder aumentare i propri introiti nel lungo termine.
Il lavoro consisterà nello studiare ogni dettaglio della realtà da promuovere, nel creare contenuti sempre originali e attraenti e nel fissare programmazioni giornaliere di pubblicazione, coordinando tra loro le varie piattaforme social.
Risultato finale? Uno storytelling efficace con cui raccontarsi al pubblico.
Chi rimane ancorato esclusivamente al mondo offline ha solo da perdere. È invece necessario creare una coerente e ben rappresentativa carta d’identità digitale da collegare alla realtà quotidiana. Nella comunicazione nulla deve essere lasciato al caso. Affidarla in mani di esperti, pronti ad ascoltare, rispettare e tradurre in realtà aspirazioni di successo per il futuro, è un’ottima soluzione.